ALBICOCCO GOLDRICH (SUNGIANT)
€12,00
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- Descrizione
- Formato disponibile
- Caratteristiche dell'albicocco
- Coltivazione & Potatura
- Informazioni aggiuntive
Descrizione
Caratteristiche: Goldrich è una cultivar di albicocco (Prunus armeniaca) con elevata vigoria e produttività costante. I frutti presentano buona tenuta sulla pianta, consentendo di proporre Goldrich per un lungo periodo sui mercati. Goldrich presenta frutti di calibro grosso (peso medio 90 g), con buccia di un colore arancio intenso e molto attraente. La polpa è color arancio. La qualità gustativa è buona, specialmente a maturazione avanzata, presenta però una certa acidità della buccia.
Epoca di fioritura: I° decade di Marzo
Impollinazione: Parzialmente autosterile. Impollinatori consigliati: Portici, Sabbatani, Bella di Imola, Sancastrese, Vitillo, Ivonne Liverani
Epoca di raccolta: II° decade di Giugno (- 8 Sancastrese)
Editore: libera da vincoli
Formato disponibile
La pianta di albicocche Goldrich è disponibile nel formato:
- Pianta di 1 anno a radice nuda
Le piante a radice nuda sono le piante acquistate dagli agricoltori professionisti perché hanno una ramificazione meglio strutturata che meglio si adatta per ottenere la struttura di allevamento scelta dall’agricoltore.
L’albicocco fruttifica l’anno dopo il trapianto
Noi dei Vivai Dalmonte abbiamo scelto di proporre al grande pubblico le piante a radice nuda perché:
- la nostra missione è avvicinare tutti al mondo della frutticultura professionale diffondendo il nostro sapere acquisito in oltre 100 anni di lavoro
- Hanno un prezzo competitivo rispetto alle piante in vaso e il trasporto è più economico
- La pianta sopporta meglio il trapianto.
Caratteristiche dell’albicocco
Le piante di albicocco prediligono terreni con pH compreso tra 7,0 e 8,5. E’ possibile misurare l’acidità del vostro terreno con i kit in vendita nelle migliori rivendite agrarie della vostra zona.
Se decideste di allevare la vostra nuova pianta di albicocchi in vaso acquistate terriccio che corrisponda a questi valori di pH . Nella scheda Coltivazione & Potatura, si trovano altri consigli su come gestire la tua nuova pianta di albicocche.
Il trapianto dell’albicocco è da eseguirai preferibilmente in autunno o inverno, quando la pianta ha perso tutte le foglie ed è entrata nella fase di dormiente vegetativa.
La pianta di albicocche necessita un’ ottima esposizione al sole, in questo modo si avrà un buon sviluppo della chioma e una migliore qualità dei frutti.
Clima adatto all’ albicocco
L’albicocco è una pianta abbastanza rustica. Nel periodo di riposo vegetativo (quando cioè la pianta ha perso le foglie) l’ albicocco sopporta temperature molto basse. Queste una volta iniziata la ripresa vegetativa possono essere dannose per la produzione. Questo problema può essere superato se si coltiva la pianta in vaso. Basterà trasferire la pianta nella vostra abitazione per il periodo in cui le giornate primaverili saranno al disotto dei 2°C.
La necessità di calore in estate così come quella di freddo in inverno sono caratteristiche fondamentali per ottenere un buon raccolto di albicocche. è quindi importante che durante l’ estate le foglie e i frutti siano esposti al sole per assicurare un buon livello di fotosintesi e permettere ai frutti di accumulare preziosi zuccheri nobili. Inoltre una buona esposizione al sole garantisce la colorazione ottimale dell’epidermide.
Allo stesso modo durante il periodo invernale è importante che la pianta sia esposta per almeno 350/900 ore a temperature inferiori a 7°C. Questo garantirà alla pianta l’energia necessaria per rinnovare la sua chioma e per produrre i suoi deliziosi frutti.
Coltivazione in vaso
Se si decide di coltivare l’albicocco in vaso è fondamentale rinvasare la pianta in un contenitore di almeno 50-60 cm di diametro. Prima di trasferire il vostro albicocco nella nuova dimora vi consigliamo di mettere sul fondo del nuovo e più ampio vaso uno strato di argilla espansa di circa 2-3 cm. Questo permetterà di evitare il rischio di ristagni idrici (troppa acqua perennemente a contatto con le radici fa marcire le stesse e può causare seri problemi alla pianta). Una volta eseguita questa operazione, il vaso va poi riempito con del terriccio che abbia le caratteristiche citatate nella scheda Caratteristiche dell’albicocco. Una volta riempito il vaso di terra si può scavare un buco al centro che contenga comodamente l’intero apparato radicale. Fatto ciò bisogna ricoprire tutto con ulteriore terriccio avendo cura di lasciare la pianta alla stessa altezza di quando era nel vaso precedente (quello più piccolo). L’ ultimo passo consiste nell’innaffiare abbondantemente la vostra nuova pianta di albicocchi per fare in modo che il terreno si stabilizzi attecchendo alle radici.
Coltivazione in campo
L’albicocco si pianta in campo con una distanza variabile a seconda della forma di allevamento e della densità di impianto scelta.
Per la piantumazione bisogna fare una buca profonda e larga almeno 70 cm avendo cura di eliminare i sassi e le radici delle altre piante. Infondo alla buca è consigliabile aggiungere un po di terriccio (circa 1/3 terra franca e 2/3 di terriccio professionale). Si può anche aggiungere una palata circa di letame ben maturo.
Prima di sistemare la tua nuova pianta nella nuova dimora si consiglia di immergere qualche minuto le radici in un secchio d’acqua mista terra in modo da idratarle. Si consiglia poi di allentare un po’ le radici assicurandosi che siano ben distribuite e avendo cura di non romperle. In questo modo possano svilupparsi più facilmente.
L’albicocco va’ piantato con il colletto al livello del suolo (il colletto corrisponde alla zona del tronco che emerge al di sopra della zolla di terra). Una volta posizionata la pianta bisogna comprimere la terra al piede dell’arbusto formando una conca e innaffiare il terreno abbondantemente (10/15 litri d’acqua) in modo da assicurare una buona coesione tra le radici dell’arbusto e la terra.
Potatura
Forma di allevamento della pianta Gli albicocchi possono essere allevati in diverse forme a seconda dello scopo e delle caratteristiche pedoclimatiche del terreno. In questa sede vi proponiamo due delle forme di allevamento più diffuse:
- Vaso: forma aperta e bassa, adatta anche alla coltivazione familiare e biologica
- Palmetta: forma più diffusa nei frutteti professionali e di più difficile gestione
Tecnica di potatura. L’albicocco, fruttifica su rami misti, brindilli e dardi fioriferi (mazzetti di maggio). L’obbiettivo della potatura dell’albicocco è quello di mantenere un equilibrio tra la parte vegetativa (principalmente le foglie che svolgono la fotosintesi) e quella produttiva ( i frutti e quindi i rami che sviluppano le gemme a fiore che li producono). Un attenta potatura della pianta evita l’alternanza di produzione: se la pianta non viene potata correttamente produrrà un anno un grandissimo raccolto consumando molte energie. Queste verranno recuperate l’anno successivo attraverso l’allocazione dei nutrienti sopratutto nella parte vegetativa e quindi non nei frutti. Ciò genererà una produzione ridotta.
Le operazioni di potatura più importanti si eseguano a fine estate e a fine inverno. Bisogna bilanciare il numero di rami misti e dei brindilli sfoltendo i dardi fruttiferi. Per diradare i dardi si devono praticare i così detti tagli di ritorno ovvero accorciare i rami di 1 o 2 anni.I polloni (i rami che partono dalla base del tronco) nell’albicocco presenti devono essere eliminati, così come devono essere tolti i succhioni.
Diradamento dei frutti. Il diradamento dei frutti consiste nell’eliminare alcuni frutti ( questa tecnica aiuta la pianta a concentrare le sue energie, limitate, su un numero minore di frutti e quindi di ottenere frutti di maggiori dimensioni e sopratutto evita l’alternanza di produzione). Si esegue poco prima dell’indurimento del nocciolo (nelle varietà precoci avviene un po’ prima rispetto a quelle tardive). Si consiglia di lasciare uno o due frutti per dardo e un frutto ogni 5-6 centimetri sui rami misti.
Informazioni aggiuntive
Dimensioni | grande |
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