Vite da vino VERRUCESE

foto dei frutti delle barbatelle di vite verrucese_1

Vite da vino VERRUCESE

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Descrizione

Caratteristiche: Verrucese è un vitigno probabilmente antico, in passato coltivato esclusivamente sulle colline del riminese nella zona di Villa Verucchio. Verrucese era vinificato in purezza oppure insieme al Sangiovese perchè ritenuto adatto ad ammorbidirne i vini. Verrucese è un vitigno dalla vigoria medio elevata, dotato di buona fertilità delle gemme basali. Verrucese presenta un grappolo medio – piccolo (peso medio 250 g), di forma conica, spesso alato (1 ala), di compattezza media. L’acino si distacca facilmente dal pedicello, è piccolo, di forma ellittico-sferoidale, con buccia di colore blu – nero sottile e mediamente pruinosa. La polpa è incolore, non presenta sapori particolari ed ha un basso rendimento in succo.

Germogliamento: II° – III° decade di Aprile (+3 Sangiovese)

Fioritura: I° – II° decade di Giugno (+5 Sangiovese)

Maturazione: III° decade di Settembre – I° decade di Ottobre

Sensibilità alle malattie ed avversità: Media verso Botrite, Oidio e Peronospora

Caratteristiche enologiche: Verrucese è indicato per la produzione di vini novelli o di pronta beva, tradizionalmente era un vino rotondo e molto fine che veniva bevuto in occasione della “Fiera di Santa Croce” (circa metà settembre)

Editore: libero da vincoli

Formato disponibile

La barbatella di vite Verrucese è disponibile nel formato:

  • Barbatella di un anno a radice nuda

 

La vite fruttifica due anni dopo il trapianto

Noi dei Vivai Dalmonte abbiamo scelto di proporre al grande pubblico le piante a radice nuda perché:

  • la nostra missione è avvicinare tutti al mondo della frutticultura professionale diffondendo il nostro sapere acquisito in oltre 100 anni di lavoro
  • Hanno un prezzo competitivo rispetto alle piante in vaso e il trasporto è più economico
  • La pianta sopporta meglio il trapianto.

 

Caratteristiche della vite

Le giovani piante di vite, vengono chiamate barbatelle.  La vite è coltivata da diversi secoli sia per la produzione di vino che per il consumo fresco: le cosidette uve da tavola. Data l’antichità della coltivazione di questa pianta oggi sono disponibili numerosissime varietà frutto di selezione, ricerca, miglioramento e anche custodia di vecchie varietà.

La vite è una pianta rampicante, con fusti di legno compatti ed elastici che hanno un numero piuttosto limitato di rami. Ciascuna ramificazione può arrivare a parecchi metri di lunghezza. Il fogliame della vite ha dimensioni notevoli, è palmato con margine dentellato e una tipica colorazione verde chiara .

I fiori delle barbatelle della vite sbocciano a maggio/giugno mentre la fruttificazione ha luogo da agosto ad ottobre a seconda delle varietà.  Molto importante sono l’areale e il terreno nei quali queste piante vengono coltivate. I frutti della vite sono bacche bianche, gialle, rosa, viola e nere riunite in grappoli. La vite si accontenta di qualsiasi tipo di terreno, tranne quelli troppo umidi. Le radici di questa pianta scendono in profondità, ciò che permette alle piante di soopportare la siccità.

Il trapianto della vite si esegue da ottobre a maggio a una distanza tra 1 e 3 m a seconda di come si desidera far crescere la pianta

 

Clima adatto alla vite

La pianta della vite necessita non ha particolare esigenze di terreno e viene coltivata in quasi tutto il mondo, con i dovuti accorgimenti questa pianta riesce a produrre anche alle latitudini piu settentrionali arrivando a crescere e fruttificare anche nei Paesi Baltici. La vite predilige ad ogni modo  un’ ottima esposizione al sole, sia per quanto riguarda le foglie che i frutti. L’ esposizione dei grappoli al sole è di fondamentale importanza per garantire il tenore zuccherino del frutto. Per questa ragione spesso si fà in modo di elminare quelle foglie che impediscono la piena esposizione al sole del grappolo.

 

Coltivazione in vaso

Se si decide di coltivare la in vaso è fondamentale rinvasare la pianta in un contenitore di almeno 40-50 cm di diametro. Prima di trasferire la vostra vite nella nuova dimora vi consigliamo di mettere sul fondo del nuovo e più ampio vaso uno strato di argilla espansa di circa 2-3 cm. Questo permetterà di evitare il rischio di ristagni idrici (troppa acqua perennemente a contatto con le radici fa marcire le stesse e può causare seri problemi alla pianta). Una volta eseguita questa operazione, il vaso va poi riempito con del terriccio. Una volta riempito il vaso di terra si può scavare un buco al centro che contenga comodamente l’intero apparato radicale. Fatto ciò bisogna ricoprire tutto con ulteriore terriccio avendo cura di lasciare la pianta alla stessa altezza di quando era nel vaso precedente (quello più piccolo). L’ ultimo passo consiste nell’innaffiare abbondantemente la vostra nuova pianta di vite per fare in modo che il terreno si stabilizzi attecchendo alle radici.

Una volta trapiantata la vostra vite bisogna fornirle un sostegno.  Questo può consistere in un palo, meglio se a forma di T o di L rovesciata al quala la pianta possa ancorarsi. Una valida alternativa consiste nel fornire a una o più piante una grata sistemata dietro ai vasi in modo che la vite possa crescere e sostenersi su di essa.

 

Coltivazione in campo

La vite si pianta in campo ad una distanza variabile da 1 a 3 metri a seconda della forma di allevamento e della densità di impianto scelta.
Per la piantumazione bisogna fare una buca profonda e larga almeno 50-60 cm avendo cura di eliminare i sassi e le radici delle altre piante. Infondo alla buca è consigliabile aggiungere un po di terriccio (circa  1/3 terra franca e 2/3 di terriccio professionale). Si può anche aggiungere una palata circa di letame ben maturo.

Prima di sistemare la tua nuova pianta nella nuova dimora si consiglia di immergere qualche minuto le radici  in un secchio d’acqua mista terra in modo da idratarle. Si consiglia poi di  allentare un po’ le radici assicurandosi che siano ben distribuite e avendo cura di non romperle. In questo modo possano svilupparsi più facilmente.

La vite va’ piantata con il colletto poco sopra al livello del suolo (il colletto corrisponde alla zona del tronco che emerge al di sopra della zolla di terra). Una volta posizionata la pianta bisogna comprimere la terra al piede dell’arbusto formando una conca e innaffiare il terreno abbondantemente (10/15 litri d’acqua) in modo da assicurare una buona coesione tra le radici dell’arbusto e la terra.

 

Potatura

La potatura della vite ha degli specifici obiettivi:

  • Dare alla pianta una forma ben precisa, in grado di supportare meglio il carico di produzione e di resistere alle avversità,
  •  Garantire una buona qualità dei frutti, sia nelle dimensioni , sia nel colore sia nel sapore.
  • Equilibrare i deficit e gli eccessi vegetativi della pianta: scarso o eccessivo numero di gemme che daranno origine ai grappoli.

Potatura di allevevamento: in questa sede, data la molteplicità di forme di allevamento previste per questa pianta speciale ci limiteremo a fornirvi solamente dei consigli di allevamento generici:

In primavera del 1° anno (1), quando i germogli hanno raggiunto una lunghezza di 25-30 cm, si sceglie il germoglio migliore (a) e si cimano i restanti. Durante la stagione il germoglio scelto va legato a più riprese a un tutore verticale .
A fine inverno (2), si ripulisce il tralcio dalle femminelle (germogli sorti lateralmente), lo si spunta a 20 cm sotto il filo portante e si fissa al tutore con 2-3 legature. I tralci cimati nella stagione vegetativa precedente vanno eliminati.

potatura vite allevamento vigneto

 

Durante il secondo anno in primavera (3), quando i germogli hanno raggiunto una lunghezza di 10-15 cm, si eliminano quelli inseriti nella porzione basale del tralcio selezionato (spollonatura), lasciando sviluppare quelli inseriti nella parte superiore. I grappoli presenti vengono solitamente eliminati.
Durante la potatura invernale successiva (4) il migliore dei tralci ottenuti (b) viene steso e legato al filo e gli altri vengono eliminati.
potatura vite allevamento vigneto 2

Questo tralcio viene sostituito ogni anno nei sistemi di allevamento a tralcio rinnovato (Guyot, doppio capovolto, pergole), mentre andrà a costituire il cordone permanente nei sistemi che prevedono questa modalità di potatura (cordone speronato, Sylvoz, Casarsa, ecc.).

Informazioni aggiuntive

Dimensioni

piccola