PESCO MARIA MARTA

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PESCO MARIA MARTA

8,00

Esaurito

8,00

Disponibilità: Non disponibile

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Descrizione

Caratteristiche: Maria Marta è una cultivar rustica, a portamento eretto, di elevata vigoria con produttività costante ed elevata. Rispetto al genitore Glohaven presenta migliore resistenza alle temperature minime invernali ed una migliore colorazione dei frutti. Maria Marta presenta frutti di forma rotonda, medio – grossi (peso medio 204 g). La buccia è di colore giallo con sovracolore sul 50 – 70% della superfice. La polpa è soda, di colore giallo con punteggiature rosse vicino al nocciolo, spicca e di buon sapore

Epoca di fioritura: II° decade di Marzo.

Impollinazione: No.

Epoca di raccolta: II° decade di Luglio (+ 10 Redhaven)

Utilizzo del frutto: Consumo fresco.

Editore: C.A.V. Centro Attività Vivaistiche

Formato disponibile

La pianta di pesche Maria Marta è disponibile nel formato:

  • Pianta di 2 anni  a radice nuda

Le piante a radice nuda sono le piante acquistate dagli agricoltori professionisti perché  hanno una ramificazione meglio strutturata che che permette di ottenere la struttura di allevamento scelta dall’agricoltore.

Il pesco fruttifica un anno dopo la messa a dimora. 

Noi dei Vivai Dalmonte abbiamo scelto di proporre al grande pubblico le piante a radice nuda perché:

  • la nostra missione è avvicinare tutti al mondo della frutticultura professionale diffondendo il nostro sapere acquisito in oltre 100 anni di lavoro
  • Hanno un prezzo competitivo rispetto alle piante in vaso e minori costi di trasporto
  • La pianta sopporta meglio il trapianto.

 

Caratteristiche del Pesco

 

Le piante di pesco sono poco esigente sul tipo di terreno. Bisogna avere cura di evitare i ristagni idrici (troppa acqua perennemente a contatto con le radici) e nei climi meno favorevoli è buona norma sistemare le piante in modo da garantire un eccellente esposizione al sole.

Il trapianto del pesco è da eseguirai preferibilmente in autunno o inverno, quando la pianta ha perso tutte le foglie ed è entrata nella fase di dormienza vegetativa. Se decideste di allevare la vostra nuova pianta di pesche in vaso nella scheda Consigli di Coltivazione,  si trovano utili consigli su come gestire la tua nuova pianta di pesche.

Il pesco è una specie che cresce rapidamente fino a raggiungere i 3/5 m di altezza con portamento eretto.  La pianta di pesche fruttifica sui rami dell’anno precedente. I fiori sono di colore rosa più o meno scuro e sbocciano tra febbraio e marzo. Questi temono le gelate tardive, muoiono quando le temperature raggiungono i   meno 3/-4°C.

Il calendario di raccolta del pesco è abbastanza ampio infatti si possono gustare i suoi frutti da fine giugno a settembre, a seconda delle varietà.

Le varietà sono tutte autofertili e non necessitano quindi della vicinanza di altre varietà per produrre i frutti.

 

Clima adatto al pesco

Il pesco è una pianta abbastanza rustica. Nel periodo di riposo vegetativo (quando cioè la pianta ha già perso le foglie) sopporta temperature molto basse. Durante la ripresa vegetativa però le basse temperature possono essere dannose per la produzione. Questo problema può essere scongiurato facilmente qualora si coltivi  la pianta in vaso, basterà trasferirla nella vostra abitazione per il periodo in cui le giornate primaverili saranno al disotto dei 2°C.

La necessità di calore in estate così come quella di freddo in inverno sono caratteristiche fondamentali per ottenere un buon raccolto di pesche.  E’ quindi importante che durante l’ estate le foglie e i frutti siano molti esposti al sole per assicurare un buon livello di fotosintesi e permettere ai frutti di accumulare preziosi zuccheri nobili garantendo anche una colorazione ottimale dell’epidermide.

 

Coltivazione in vaso

Se si decide di coltivare il pesco in vaso è fondamentale rinvasare la pianta in un contenitore di almeno 50-60 cm di diametro. Prima di trasferire il vostro pesco nella sua nuova dimora, consigliamo di mettere sul fondo del nuovo  vaso uno strato di argilla espansa di circa 2-3 cm. Questo permetterà di evitare il rischio di ristagni idrici (troppa acqua perennemente a contatto con le radici fa marcire le stesse e può causare seri problemi alla pianta). Una volta eseguita questa operazione, il vaso va’ riempito con del terriccio, si scava poi un buco al centro che contenga comodamente l’intero apparato radicale. Fatto ciò si ricopre tutto con ulteriore terriccio avendo cura di lasciare la pianta alla stessa altezza di quando era nel vaso precedente (quello più piccolo). L’ ultimo passo consiste nell’innaffiare abbondantemente la vostra nuova pianta di pesche per fare in modo che il terreno si stabilizzi attecchendo alle radici.

 

Coltivazione in campo

Il pesco  si pianta in campo con una distanza variabile a seconda della forma di allevamento e della densità di impianto scelta.
Per la piantumazione bisogna fare una buca profonda almeno 60/70 cm e larga almeno 80/100 cm avendo cura di eliminare i sassi e le radici delle altre piante. Infondo alla buca è consigliabile aggiungere un po di terriccio (circa  1/3 terra franca e 2/3 di terriccio professionale). Si può anche aggiungere una palata circa di letame ben maturo.

Prima di sistemare la tua nuova pianta nella nuova dimora si consiglia di immergere qualche minuto le le radici  in un secchio d’acqua misto terra in modo da idratarle. Si consiglia poi di  allentare un po’ le radici assicurandosi che siano ben distribuite e avendo cura di non romperle. In questo modo possano svilupparsi più facilmente.

Il pesco va’ piantato con il colletto al livello del suolo (il colletto corrisponde alla zona del tronco che emerge al di sopra della zolla di terra). Una volta posizionata la pianta bisogna comprimere la terra al piede dell’arbusto formando una conca e innaffiare il terreno abbondantemente (10/15 litri d’acqua).Così si assicura una buona coesione tra le radici dell’arbusto e la terra.

 

Potatura

I peschi possono essere allevati in diverse forme a seconda dello scopo e delle caratteristiche pedoclimatiche del terreno. In questa sede vi proponiamo due delle forme di allevamento più diffuse:

  • Vaso: forma aperta e bassa, adatta anche alla coltivazione familiare e biologica
  • Fusetto: forma più diffusa nei frutteti professionali e di più difficile gestione

L’anno successivo alla messa a dimora lascia che il tuo pesco cresca naturalmente.  Così si fortificano i rami principali.

Durante gli anni successivi  il pesco necessita di una potatura regolare per rinnovare i rami fruttiferi. L’obbiettivo della potatura del pesco è quello di mantenere un equilibrio tra la parte vegetativa (principalmente le foglie che svolgono la fotosintesi) e quella produttiva ( i frutti e quindi i rami che sviluppano le gemme a fiore che li producono).

Un attenta potatura della pianta evita l’alternanza di produzione: la pianta non curato produce un grandissimo raccolto consumando molte energie; queste verranno recuperate l’anno successivo allocando i nutrienti sopratutto nella parte vegetativa e quindi non nei frutti. Ciò genera una produzione ridotta).

Le operazioni di potatura si eseguano a fine estate e a fine inverno. Bisogna lasciare un numero adeguato di rami misti eliminando gli altri ( I rami misti e i brindilli nelle drupacee sono quelli che terminano con una gemma vegetativa e che hanno 2 gemme a fiore per ogni nodo). Bisogna sempre prediligere i rami più giovani, ben formati e che non crescono verso l’interno della chioma.  Con la potatura è buona pratica eliminare i rami malati, quelli secchi e quelli danneggiati.

E’ importante preservare la fertilità del terreno per garantire una buona fruttificazione. A questo scopo si consiglia di aggiungere concime organico in autunno e in primavera.

Diradamento dei frutti: Il diradamento dei frutti consiste nell’eliminare alcuni frutti ( questa tecnica aiuta la pianta a concentrare le sue energie, limitate, su un numero minore di frutti e quindi di ottenere frutti di maggiori dimensioni e sopratutto evita l’alternanza di produzione). Si esegue poco prima dell’indurimento del nocciolo (nelle varietà precoci avviene un po’ prima rispetto a quelle tardive. Indicativamente si può effettuare verso metà aprile nelle varietà precoci).

Informazioni aggiuntive

Dimensioni

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